La trattazione dell’argomento e’ tratta dai seguenti testi
L’alfabeto ebraico di Paolo de Benedetti
Il tau segno di una spiritualità di Mariano Bigi
Le Fonti Francescane
L’Antico e Nuovo Testamento
Il Tau e’ una lettera che appartiene sia all’alfabeto ebraico che a quello greco.
Nell’alfabeto ebraico occupa il ventiduesimo e ultimo posto.
Nella forma arcaica si raffigurava in maniera assai simile ai nostri segni matematici di + o X croce greca crux quadrata o crux decussata detta anche di sant’Andrea.
Nell’alfabeto greco occupa invece il diciannovesimo posto, vicinissima alla nostra T maiuscola nella forma della crux commissa che e quella sulla quale Gesu’ fu sottoposto a supplizio e che mancava della parte che si eleva sul tronco trasversale e sulla quale si legge il titulus crucis. (INRI).
Nella cultura greca, così come nella cultura ebraica, le lettre dell’alfabeto rappresentano anche dei numeri e per la T essa esprime il numero 300 ossia 3 * 10 * 10 simbolo di perfezione.
Mentre nell’alfabeto ebraico assume il valore di 400 ossia 2*2*10*10
Ora nella cultura greca questa circostanza dello scambio tra lettere e valore numerico sotto l’influsso delle dottrine pitagoriche e della numerologia fu’ all’origine di una disciplina detta gematria che ebbe larga applicazione soprattutto nella lettura dei testi biblici
Il simbolo del Tau si articolo’ secondo tre piani letterale, numerico e grafico.
In sant’Agostino si legge su tale argomento
Factum audivimus,
mysterium reqiuramus
Abbiamo ascoltato una un fatto,
cerchiamo il significato nascosto
Littera gesta docet,
quid credas allegoria
moralis quid agas
quod tendas anagogia
La lettera ti indica ciò che e’ accaduto
L’allegoria ciò che devi credere
La morale ciò che devi compiere
L’anagogia ciò a cui devi tendere
In questa prospettiva simbolica la lettera Tau per il Talmud ebraico è la conclusione e la fine del santo alfabeto e inoltre l’inizio della parola Torà dunque i singoli simboli che combinati sono lo strumento per incarnare e trasmettere la LEGGE SANTA
IL TAU NELLA BIBBIA
“NON TOCCATE CHI ABBBIA IL TAU SULLA FRONTE”
Il testo fondamentale è Ezechiele 9
Ezechiele e’ un profeta dell’antico testamento e quindi Israelita che tra il 593 ed il 571 a.C. ha dato voce alle ansie e alle speranze del popolo d’Israele prima e durante la dominazione babilonese.
Il profeta Ezechiele rimprovera gli israeliti per la loro condotta e annuncia severe punizioni prima della caduta di GERUSALEMME .
“passa in mezza alla città di Gerusalemme e segna con un TAU sulla fronte gli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono”
“il vostro occhio non perdoni non abbiate misericordia solo non toccate chi abbia TAU in fronte”
Il senso profondo di questa visione è ispirato alla prospettiva della salvezza.
Un episodio simile si era ripetuto anni prima nell’Esodo dove Mosè fece segnare con il sangue di agnello le porte delle case degli Israeliti schiavi in Egitto prima della traversata del Mar Rosso.
In Ezechiele coloro che si salvano non lo sono in virtù dell’appartenenza ad un popolo ma in FORZA DI UNA PRESA DI COSCEINEZA PERSONALE DEL MALE DI CUI SONO TESTIMONI E DI UN ATTO DI CONTRIZIONE INTERIORE.
La logica della penitenza va intesa come percorso iniziatico di rinnovamento interiore e come necessaria premessa per il conseguimento della salvezza dal male.
Si riafferma il valore della conversione intesa i cambiamento di direzione e il valore del radicale e profondo mutamento interiore.
Il TAU non ha nulla di magico ma è un sigillo di un patto ricostruito che passa attraverso un profondo e costante mutamento interiore
E’ proprio nell’Apocalisse di di San Giovanni Evangelista che approda la linea di ricerca in questo itinerario a rapidissime tappe attraverso l’idea di salvezza.
Non devastate né la terra, né il mare, né le piante finchè non abbiamo impresso il sigillo sulla fronte dei suoi servi
Poi udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo 144.000 da ogni tribu’ dei figli di Israele.
Negli anni antecedenti il francescanesimo il simbolo Tau fu riconosciuto ed usato dai primi cristiani quale raffigurazione della croce di Cristo e presente in alcune catacombe. Ed un simbolo di unione tra antico e nuovo testamento. Abbiamo detto che il simbolo Tau rappresenta il numero 300 già presente nelle dimensioni dell’arca di Noè, nei servitori di Abramo
Il crocefisso di san Damiano che ha parlato a San Francesco “Vai e ricostruisci questa mia casa che come vedi va in rovina” è di autore sconosciuto ma di chiara impronta ortodossa ma soprattutto è formato da due tau sovrapposti
Le notizie a tale proposito sono tratte dalle Fonti Francescane, ossia la raccolta dei fatti della vita del santo i cui autori sono Tommaso da Celano e San Bonaventura da Bagnoregio.
In tale corposa opera va ricordata la Benedizione che Francesco diede Frate Leone immediatamente dopo l’impressione delle stimmate sul monte della Verna due anni prima della sua morte o meglio suo transito.
Il Signore ti benedica e ti custodisca,
mostri a te il suo volto
e abbia misericordia di te.
Rivolga verso di te il suo sguardo
e ti dia pace.
Il Signore benedica te,
frate Leone.
Nota autografa:
"Il beato Francesco scrisse di suo pugno questa benedizione
per me frate Leone.
Allo stesso modo fece lui, di sua mano,
il segno del Tau con la sua base".
Notate tre volte ti e quattro volte te per un totale di sette
Per rigore di cronaca va ricordato che tale benedizione deriva dall’antico testamento al libro dei Numeri (6,22) e che Mosè impartì a tutto il popolo di Israele.
Tommaso da Celano racconta:
Familiare gli era la lettera Tau, fra le altre lettere, con la quale soltanto firmava i biglietti e decorava le pareti delle celle. Infatti anche l'uomo di Dio, Pacifico, contemplatore di celesti visioni, scorse con gli occhi della carne sulla fronte del beato padre, una grande lettera Tau, che risplendeva di aureo fulgore.
Con tale sigillo san Francesco firmava le sue lettere, ogni qualvolta o per necessità o per spirito di carità, inviava qualche suo scritto.
E in realtà il Santo nutriva grande venerazione ed affetto per il segno del Tau; lo raccomandava spesso nel parlare e lo scriveva di propria mano sotto le lettere che inviava, come se la sua missione consistesse, secondo il detto del profeta, nel segnare il Tau sulla fronte degli uomini che gemono e piangono, convertendosi sinceramente a Cristo.
va detto altresì che lo stesso saio che indossò come primo indumento dopo la ripudia del padre ha la forma di un tau.
Frate Elia da Cortona incaricato della costruzione delle Basiliche di Assisi dove verrà poi deposto il Santo furono progettate rispettando la forma di Tau sia nella superficie che nell’altezza .
Ancor prima dei Francescani il simbolo del Tau era proprio dei Frati di San Jacopo di Altopascio in Toscana Frati ospedalieri che assistevano i pellegrini in viaggio verso Santiago di Compostela.
Successivamente fu usato anche da Innocenzo III nel 1215 ne Concilio Lateranenze IV. Va ricordato che in quel momento la Chiesa era divisa da movimenti eretici, impegnata nelle crociate per il dilagare dell’Islam anche non solo in Terra santa ma anche nelle regioni circostanti.
Per Francesco ed i francescani il simbolo del tau ha questi tre significati
simbolo della vita nuova scaturita dalla conversione (cambiare modo di vivere alla ricerca del bene supremo)
emblema della penitenza e della umiltà intesa come profondo cambiamento interiore
e simbolo di un dinamismo spirituale che spinge a rinnovarsi incessantemente dentro sè stessi.
Il tau è inoltre molto simile all’ankh egizio simbolo della vita. E questo può non essere un caso visto che il popolo di Israele è stato per lungo tempo in Egitto e lo stesso Mosè è nato in terra di Egitto diventando prima grande sacerdote al servizio del faraone, poi guida del popolo israelita e poi legislatore e costruttore della seconda arca dell’alleanza all’interno della quale furono conservate le Tavole della Legge Sacra e per le quali fu costruito in seguito il tempio di Salomone a Gerusalemme da parte dell’architetto Hiram